Ero ancora una bambina ma ricordo come se fosse ieri… quando mio papà, dopo una giornata di duro lavoro nell’azienda agricola per il quale lavorava, in un piccolo paese nel cuore della pianura lombarda tornò a casa con una tipica lattiera in alluminio donatagli dal suo fattore.

Fu in quella calda giornata d’estate che io e mia mamma, vedendolo arrivare stanco e accaldato ci mettemmo a preparare con quei pochi ingredienti che avevamo a disposizione una ricetta a base di latte, panna, zucchero e uova dalle galline allevate nella nostra cascina…mescolando il tutto con un po’ di ghiaccio, preparammo un buon dolce fresco e cremoso che conquistò i nostri palati!

Ora sono diventata grande ma non ho mai smesso di sperimentare. Ho viaggiato, conosciuto luoghi, persone, cibi, per poi tornare qui, per riprendere la mia antica passione, il gelato. Cos’è cambiato? Nulla, la cura, l’attenzione per le materie prime, l’attenta lavorazione sono rimaste invariate nel tempo, sono cambiate esclusivamente le quantità.

Ci sarebbero molte cose da raccontare sulla mia vita, ma lasciamo protagonista il gelato, all’incanto del mantecatore, dal suono delle sue spatole che girano e rigirano con delicatezza un composto bianco, soffice, cremoso. Il fiordilatte, per me è magico. È una tela bianca, una pagina non scritta che contiene mille potenziali storie, fatte di ricordi…